Chi si fa carico dei costi per un catasto nazionale delle condotte?

am 15. April 2024
Tempo di lettura: ca. 2min

Con l’istituzione di un catasto digitale svizzero delle condotte (CCCH) si prevede di armonizzare a livello nazionale i geodati delle condotte in superficie e sotterranee. Con il CCCH verrà conferita ai comuni sicurezza di pianificazione per i lavori sotterranei nonché un semplice accesso ai dati. L’Associazione dei Comuni Svizzeri (ACS) approva quindi sostanzialmente l’introduzione di un catasto digitale CCCH, ma nella sua presa di posizione riguardo alla modifica della legge federale sulla geoinformazione esprime alcune riserve in merito al finanziamento e al volume di lavoro.

La stragrande maggioranza dei comuni oggigiorno già dispone di dati digitali relativi alle proprie condotte dell’acqua, del gas e di scarico. Però, specialmente per i comuni che non hanno ancora digitalizzato il loro catasto delle condotte, le operazioni di registrazione, digitalizzazione e aggiornamento del proprio catasto delle condotte richiederanno un grosso impegno. Poiché la Confederazione, con l’istituzione del CCCH intende affidare un nuovo compito ai comuni, l’ACS chiede che ai comuni in cambio venga garantito un sostegno finanziario. Il progetto prevede inoltre che la raccolta dei dati possa essere delegata dai cantoni a comuni. L’ACS ritiene che laddove ciò avviene debbano essere i cantoni ad accollarsi le relative spese.

Infine l’ACS chiede che nel testo di legge venga esplicitamente menzionato l’accesso completo e gratuito dei comuni al CCCH.

Vai alla presa di posizione (in francese)


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